Quando lavori al computer pensi di essere sempre vigile e attento, ma per sbagliare…ci vuole un attimo.
Non sei di certo così ingenuo da cliccare su una mail della FedEx che ti avvisa di un pacco urgente che non riescono a consegnare o di Amazon che ti comunica la vincita di un premio inaspettato. Ma cosa accadrebbe se il mittente della mail che ricevi fosse un tuo vecchio compagno di scuola, con allegato un invito di matrimonio? Con un sorriso stampato in faccia, lo apri e…, in un attimo vieni infettato da CryptoLocker.
Ma hai fatto il backup. E ti senti al sicuro.
Attenzione, però. Perché non basta.
Non basta perché quando i dati e le applicazioni della tua azienda sono inaccessibili il rischio non è solo di perderli per sempre, ma anche di non recuperarli intatti e nel più breve tempo possibile. I danni che potrebbe subire la tua azienda sono incalcolabili: sia in termini economici che d’immagine agli occhi dei partner o clienti.
Ma anche sotto questo profilo ti senti tranquillo. Fortunatamente, sin dall’inizio della tua attività, hai optato per un backup professionale.
La tua azienda, infatti:
– ha acquistato un software di backup, dove è possibile salvare più copie dei dati e delle applicazioni su nastro e dischi USB (utilizzando la regola del 3-2-1 backup)
– prevede un sistema di reportistica sullo stato del backup
– effettua una manutenzione periodica del sistema informatico, in modo da garantire il corretto funzionamento di ciascun componente
– aggiorna quotidianamente il sistema firewall e antivirus.
Ok, il tuo sistema di backup sembra infallibile…ma solo se ti consente di trovare immediatamente le copie di sicurezza dei tuoi dati.
Può affermare con assoluta certezza che è veramente così?
Se non ripristini in tempo la funzionalità del sistema, infatti, i tuoi dati potrebbero venire compromessi e il fermo aziendale potrebbe essere complessivamente dannoso (pensa ad eventuali scadenze fiscali da rispettare, a documenti da depositare con urgenza in tribunale, a informazioni finanziarie di cui disporre su richiesta urgente da parte di un cliente etc.).
Immagina di fare una gita in montagna e di venire morso da un serpente velenoso. Non avresti solo bisogno dell’antidoto, ma che ti venisse ovviamente somministrato nel più breve tempo possibile. In caso di attacco Cyber criminale la situazione è la stessa, con un’unica differenza: nel primo caso, rischi la vita, nel secondo la tua azienda.
Come trovare i supporti di backup in una situazione di emergenza
Prova a pensare al backup come a una sorta di assicurazione.
Conservare più copie di sicurezza dei tuoi dati (e applicazioni) ti fa certamente sentire più al sicuro, però speri sempre di non doverle mai usare.
Il backup professionale, infatti, è a tutti gli effetti un costo per l’azienda: un costo necessario (e quindi tollerato), perché decisamente più conveniente del danno economico che potrebbe subire l’azienda nel caso in cui per colpa di un virus venissero distrutti tutti i dati, senza backup per recuperarli.
Per quanto tu possa stare attento, incidenti, errori o circostanze imprevedibili possono metterti in ginocchio e l’unica cosa che puoi fare è cercare di rialzarti più in fretta possibile, attivando la rete di sicurezza che ti eri preparato apposta per le emergenze.
Avendo fatto il backup su supporti fisici (nastri o dischi USB), il primo passo che dovrai fare è prenderne immediatamente possesso, individuando il supporto di memorizzazione contenente la copia dei dati rimasti compromessi, nella versione corretta.
Se non ricordi dove hai custodito i supporti o come hai catalogato le copie dati salvate al loro interno, potresti avere un problema. Il rischio è di fare confusione, o perdere ulteriormente tempo. A rendere più complesso il processo di recovery si aggiungerebbe lo stress e il panico causato dall’incidente informatico che ti ha condotto a ringraziare te stesso di aver fatto il backup.
Come fare dunque ad individuare i supporti di backup in modo immediato?
Attraverso un sistema di catalogazione ordinato, in grado di conservare i dati in ordine cronologico e di individuare subito quello che stai cercando.
Aprire la cassaforte e scoprire che i nastri (o dischi USB) sono senza un’etichetta in grado di identificarli in modo inequivocabile, rischia di compromettere seriamente l’individuazione della copia dei dati corretta.
Il tuo sistema di catalogazione deve essere chiaro (a tutti) e rendere possibile in modo immediato e univoco l’individuazione dei dati, etichettati in base a tipologia e data di salvataggio.
L’importanza del registro cartaceo di backup
Per questo motivo, oltre a rendere identificabile ogni singolo nastro, occorre tenere un registro cartaceo che riporti le relative date di utilizzo, l’identificativo univoco del supporto, la durata del backup e il suo esito finale.
Lo stesso ragionamento è applicabile ai dischi USB ed, in una certa qual misura, anche al NAS qualora sullo stesso si proceda alla creazione di sottocartelle all’interno delle quali depositare i vari salvataggi. Il NAS, inoltre, presenta la possibilità di eseguire ricerche automatiche basate sulla data di creazione dei file.
L’effettivo valore di tali prescrizioni non può che essere messo alla prova dall’esperienza concreta, esattamente come il valore di un contratto si misura in base all’effettiva capacità di tutelarti nel momento in cui si attivano le sue clausole.
Se hai dei dubbi sulla corretta funzionalità del tuo sistema di backup o vuoi una consulenza per ottimizzare al meglio la sua gestione, fai il test in fondo alla pagina e scopri subito se i tuoi dati sono al sicuro.