Per molte persone, perdere i propri dati è come smarrire il cellulare: una cosa che capita sempre agli altri, ma non a te.
Beh, non è così. Lo sai che, in America,ogni minuto, 113 cellulari vengono smarriti o rubati?
Perdere informazioni importanti è facile. Più di quanto pensi. E può portare con sé danni ben più gravi di numeri di telefono e scatti fatti con il cellulare persi per sempre.
Chi lavora nel settore IT conosce bene i rischi in grado di compromettere la sicurezza dei dati critici di un’azienda e consiglia sempre di fare il backup, ovvero una o più copie di sicurezza per il ripristino in caso di incidente informatico (attacco virus, malfunzionamento hardware, errore umano etc.).
Ognuno può decidere autonomamente come custodire dati e applicazioni aziendali, l’importante è che le decisioni prese al riguardo siano sempre informate. Che tu sia un piccolo o grande imprenditore, per poter difendere la tua azienda devi conoscere le minacce alla sua sicurezza e i meccanismi di protezione disponibili sul mercato.
Alcune statistiche recenti sul mondo del backup ti aiuteranno a conoscere i dati relativi ai principali sistemi di archiviazione usati dalle aziende, le frequenze di salvataggio e i rischi a cui si va incontro nel caso in cui non vengano adottati.
Solo così, dati alla mano, potrai valutare se e quale soluzione di backup aziendale adottare, oppure accettare i rischi cui va incontro la tua azienda in mancanza di un Business Continuity e Disaster Recovery Plan.
Perdita di dati in Italia: le statistiche sul mondo del backup 2016
Dal rapporto annuale di KrollOntrack, azienda specializzata in recupero dati, il nostro paese sembra aver recuperato un pò il ritardo accumulato in passato in materia di backup: emerge un’Italia sempre più attenta alla conservazione dei dati, sia attraverso sistemi di archiviazione locale che online, su Cloud.
La ricerca mette a confronto alcuni dei paesi più tecnologicamente avanzati (Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti), rivelando come, in l’Italia, la predisposizione al backup sia molto più debole rispetto a quella degli altri paesi. Nonostante l’87,4% delle aziende italiane dichiari di utilizzare sistemi di backup dei dati, solo il 36,2% effettua giornalmente il salvataggio dei dati critici di business (archiviazione e reinstallazione verificata dei dati e delle applicazioni). La gran parte delle aziende effettua il backup settimanalmente o mensilmente.
Le cause più comuni di perdita dei dati sono: problemi Hardware (ad es., un crash hardware, per rottura dell’hard disk o interruzione improvvisa della corrente), errore umano (cancellazione accidentale, totale o parziale; uno script programmato con superficialità; un export di dati che và a sovrascrivere lo storage principale etc.), problemi Software, virus o attacchi hacker, calamità naturali (inondazione; incendi; temporali etc.). Dati che non considerano eventi volontari, come la cancellazione intenzionale di dati, danneggiamento o furto di dispositivi elettronici.
In Italia, l’ostacolo maggiore all’adozione di soluzioni di backup è il tempo (necessario a scegliere e gestire dispositivi di archiviazione locale oppure online, come su Cloud). A seguire la propensione al risparmio. L’implementazione di dispositivi di backup è visto come un costo vivo per l’azienda. Ma quanto costa all’azienda l’impossibilità di recuperare i dati critici? Tralasciando la paralisi delle attività e il fermo dell’azienda, la perdita di dati strategici (soprattutto se prolungata nel tempo o irreparabile) può portare a perdite di profitto molto elevate e mettere in discussione la sopravvivenza dell’azienda stessa. Il costo del ripristino di emergenza (migliaia di euro per pagare società specializzate in recupero dati) rischia di superare di gran lunga le previsioni di spesa IT per l’anno e, in ogni caso, il suo valore è certamente superiore al costo di un backup iniziale, efficace e di qualità. Per non parlare dei problemi di sicurezza derivanti dalla perdita di password, codici e conti o del danno reputazionale nei confronti dei clienti per la sparizione di dati sensibili, fiscali o giudiziari.
Il sistema di archiviazione più diffuso in Italia è su dischi esterni (es. hard disk, pen drive etc.): i meno sicuri, ma più economici. E’ in crescita lo storage online: il Cloud backup. In quest’ultimo caso, il backup è custodito in rete ed è al sicuro da errori umani, guasti, malfunzionamenti della rete elettrica o calamità naturali ed è immediatamente ripristinabile in tutta sicurezza al momento del bisogno.
Cosa puoi dedurre da queste statistiche sul mondo del backup? Che perdere i dati aziendali è più semplice di quanto non pensi e che per salvarli – e salvare la tua azienda o studio professionale – vale la pena investire in un backup sicuro e di qualità.
Con UnoCloud Backup, la soluzione non è mai un modello unico, uguale per tutti: tipologia, frequenza e modalità di ripristino sono modellati sul profilo della tua azienda, il tipo di attività svolta e i principali rischi ai cui va incontro.
Se vuoi scoprire quanto sono al sicuro i tuoi dati, fai il test di UnoCloud Backup e metti subito al sicuro il tuo Business.
Fonte dei dati: KrollOntrack, aprile 2015
www.blog.ontrackdatarecovery.it/backup-perdita-dei-dati/
www.corrierecomunicazioni.it/cloud/41177_backup-agli-italiani-piace-su-cloud.html
www.techiestate.com/facts-statistics-data-backup